lunedì 10 maggio 2021

Il caso Facebook vs Apple


Ciao a tutti e bentornati nel mio blog!!!

In questo post vi parlerò del conflitto tra Apple e Facebook.

Partiamo col capire da cosa è nato questo contrasto. L'oggetto del problema sembrerebbe il nuovo aggiornamento Apple (iOS 14.5).

Apple annuncia che con questo aggiornamento gli utenti che utilizzano una qualsiasi app, non verranno più tracciati da quest'ultima.

Con questa ultima versione del proprio sistema operativo nei dispositivi Apple apparirà una schermata, una specie di pop-up che chiederà alle persone se vogliono che i loro dati vengano raccolti e utilizzati dall’applicazione in questione per inviare pubblicità personalizzate alle persone stesse. Se queste sceglieranno di dare il permesso, allora i loro dati verranno trattati come sempre. Se decideranno invece di "rifiutare l'offerta", ecco che scatta la “censura”. Questa situazione porterebbe il panico tra gli advertiser, poichè le informazioni che riceveranno sugli utenti saranno molto meno precise e di conseguenza molto meno “maneggiabili” dagli advertiser stessi per le loro campagne.


Ma qual è la reazione di Facebook?

Facebook è un'applicazione gratuita, eppure la società di Zuckerberg fattura miliardi di dollari all'anno. Questo grazie alle pubblicità.

L’App Tracking Transparency, introdotta con l’aggiornamento iOS 14.5, mette a rischio questo modello di business. Non fornire i propri dati a Facebook rende più difficoltosa la creazione di annunci mirati, cosa che negli scorsi giorni ha spinto la società di Zuckerberg a “minacciare” velatamente gli utenti, dicendo loro che il tracciamento permette al social di rimanere gratuiti.

La strategia però non sembra aver funzionato. Negli Stati Uniti solo il 4% degli utenti ha concesso i permessi necessari all'app di Facebook.

Nel resto del mondo la percentuale sale al 12%.

Una cifra più incoraggiante ma comunque insufficiente.




Questo però è il caso più evidente e chiacchierato del momento.

Facebook infatti non è l’unica azienda a risentire della nuova funzionalità.

Anche Google, Snapchat, Instagram e Twitter hanno dichiarato che l’update potrebbe ridurre i loro profitti.

Al momento la situazione sembra sotto controllo anche se molti utenti hanno effettuato l'aggiornamento.

Il concetto chiaro, però, fino ad ora è uno: quando ne hanno la possibilità, gli utenti scelgono sempre di proteggere la loro privacy.

Secondo il mio parere personale Apple vincerà questa battaglia. Qualsiasi utente ha il diritto di proteggere i propri dati personali.

E sopratutto, nel momento in cui l'utente avrà la possibilità di proteggere i propri dati, lo farà quasi sicuramente.

giovedì 4 marzo 2021

COMPETENZE IMPRENDITORIALI

Ciao a tutti e ben tornati nel mio bolg!
Oggi vi parlo del secondo corso che abbiamo seguito per il PCTO sulla piattaforma LTO Mantova tenuto da Marco Filocamo e Federico Dellanoce.

Anche questo corso, come quello di cui vi ho parlato nel post precedente, è suddiviso in quattro parti: 
-il design thinking; 
-il business model canvas; 
-il business plan; 
-il pitch.

Partiamo dalla prima parte: il design thinking. Negli ultimi anni il concetto di design thinking si è spostato verso l’innovazione di prodotti e servizi. In quest’ottica esso si configura come modello progettuale volto alla risoluzione di problemi complessi attraverso visione e gestione creative. I principi sui quali si basa il design thinking sono 4: creatività, è infatti caratterizzato da strumenti e metodologie che supportano la generazione delle idee come l’How Might We (trasformare i problemi in soluzioni); prototipazione, consente di comprendere in maniera rapida punti di forza e debolezza delle nuove soluzioni da implementare; user contribution, è fondamentale il ruolo che l’utente finale ricopre nel processo di innovazione; durata del processo, varia sempre perché il design thinking predilige fasi e dinamiche divergenti, in cui si generano innumerevoli nuove idee attraverso lunghi momenti di brainstorming. Il design thinking viene utilizzato per progettazione e lancio di startup, progettazione, realizzazione e distribuzione di prodotti e servizi innovativi, formazione, consulenza strategica.

Successivamente abbiamo visto il business model canvas. Il Business Model Canvas è uno strumento strategico di Business Design che utilizza il linguaggio visuale per creare e sviluppare modelli di business innovativi, consente di rappresentare visivamente il modo in cui un’azienda crea, distribuisce e cattura valore per i propri clienti. Tutti hanno la possibilità di comprendere elementi complessi che riguardano il funzionamento di un’intera azienda, in modo semplice ed estremamente intuitivo. Ciò avviene perché esso si basa su un linguaggio visuale rapido da apprendere e accessibile al di là del background professionale: questo permette il massimo allineamento tra le persone coinvolte e, allo stesso tempo, rappresenta il grande vantaggio comunicativo del Business Model Canvas. Può essere stampato in grandi dimensioni per facilitare il lavoro di gruppo; le persone, infatti, possono disegnare e discutere gli elementi del nuovo modello di business con post-it e pennarelli. Grazie a questo approccio dinamico e partecipativo, l’espressione di ognuno viene facilitata in modo del tutto naturale, cosa che, per esempio, avviene con meno facilità in contesti di analisi e pianificazione.

Poi abbiamo affrontato l'argomento del business plan. Il business plan sintetizza i contenuti e le caratteristiche di un progetto imprenditoriale. Viene utilizzato sia per la pianificazione e gestione aziendale che per la comunicazione esterna, in particolare verso potenziali finanziatori o investitori. Un business plan deve contenere: descrizione breve del progetto ed illustrazione del tipo di impresa che si intende creare; presentazione dell'imprenditore e del management; analisi di mercato, indicazioni sul mercato, sulle caratteristiche della concorrenza e su fattori critici; obiettivi di vendita ed organizzazione commerciale; un piano di marketing, una matrice strategica di posizionamento, un'analisi per la campagna pubblicitaria; descrizione della fattibilità tecnica del progetto relativamente al processo produttivo, alla necessità di investimenti in impianti, alla disponibilità di manodopera e di servizi; indicazione del fabbisogno finanziario complessivo e delle relative coperture; informazioni sulla redditività attesa dell'investimento e sui fattori di rischio che possono influenzarla negativamente; indicazione degli investitori coinvolti; sintetica valutazione dell'impatto ambientale del progetto; piano temporale di sviluppo delle attività.

Infine abbiamo affrontato il pitch. Il pitch elevator è la presentazione breve, concisa e incisiva con cui si presenta la propria idea, startup o impresa. Elevator in inglese significa ascensore e quindi proprio metaforicamente si capisce come il tempo di una corsa in ascensore deve essere il tempo, breve, con cui illustrare la propria idea imprenditoriale. Il pitch è una presentazione che va da qualche secondo fino ad arrivare a 20 minuti. Più tempo si impiega a parlare minore sarà l’attenzione del nostro interlocutore. In questo lasso di tempo limitato, si deve descrivere le caratteristiche principali della propria idea (startup o impresa) per riuscire ad attirare la curiosità e convincere l’investitore o semplicemente l’interlocutore, che la nostra idea è fattibile e su essa si può investire. In qualche modo potrebbe essere rappresentato come il primo biglietto da visita. Conta peraltro, oltre che il contenuto, la chiarezza e la precisione con cui si presenta. I pitch si dividono essenzialmente in tre categorie: pitch da 5 secondi, pitch da 10 minuti, pitch più strutturato da 20 minuti. In poco tempo è necessario rispondere a queste 5/6 domande: che problema risolvo o che bisogno soddisfo con la mia idea? cosa fa il mio prodotto o servizio? quanto è grosso il mercato? chi sono i miei competitor? da chi è formato il team? quanti soldi ti servono e come intendi usarli? Per il primo, non potendosi prolungare più di 10 secondi sarà impossibile soddisfare tutti i 5/6 punti, ma dobbiamo rispondere almeno ai primi due. Di solito si colpisce molto l’interesse dell’interlocutore se fai dei paragoni con esempi pratici. Un pitch da 10 minuti, invece, si costruisce su slide, su pdf o su presentazioni di google mettendo nero su bianco i punti toccati nel pitch da 10 secondi ma in maniera più approfondita. Questo tipo di presentazione è necessaria con degli interlocutori che hanno bisogno di maggiori informazioni sulla tua idea di business. Possiamo dividere questa presentazione in 8 punti: titolo (nome e descrizione dell’idea e si forniscono i primi contatti); problema, si analizzano i bisogni e le opportunità che il bisogno o problema può generare; proposizione di valore, deve descrivere il valore aggiunto che apportiamo al cliente con il nostro prodotto o servizio; effetto wow; descrive la magia che c’è dietro all’idea; business model, si illustra il modello di business, si analizza la clientela e i canali per raggiungerla; il team, si descrive da chi è composto il nostro team; analisi dei competitors, mettiamo la nostra idea a confronto con i competitor, analizzando come differenziarci e quali punti migliorare per essere competitivi; strategie di marketing, si illustrano tutte le strategie di marketing che adotteremo o che potremmo adottare per raggiungere la nostra clientela.

Spero che questo post vi abbia fatto scoprire cose nuove e veramente interessanti. Dal primo all'ultimo argomento ho capito quanto tutti questi "step" possano essere fondamentali per riuscire a portare a termine vari obiettivi per la propria azienda e per il proprio business.


giovedì 25 febbraio 2021

LINKEDIN E CV - PTCO FORNITO DA LTO MANTOVA

Ciao e ben tornati nel mio blog!!
In questo post vi parlerò delle ore di alternanza svolte sul sito di LTO Mantova riguardo al "jobseeking", spiegatoci dal Professor. Luca Tamburrino.

Il corso si divide in altri piccoli corsi dalle 2 alle 4 ore:

- Introduzione alle strategie di ricerca lavoro online;
- Iniziare la ricerca e migliorare il curriculum;
- Strategie avanzate per cercare lavoro online;
- Come usare LinkedIn per cercare lavoro.

Questi corsi sono appunto tutti collegati tra di loro l'obiettivo finale è quello di impostare una corretta strategia di ricerca lavoro, costruire il proprio Curriculum Vitae e formare il proprio profilo LinkedIn.
All'inizio del corso vengono introdotti diversi strumenti per semplificare la nostra ricerca del lavoro:
Notepad/Textedit: serve per prendere appunti
Favinks: è una sorta di contenitore dei nostri link preferiti suddivisi per cartelle e con la possibilità di essere condivisi
Trello: rende la possibilità di organizzaere task, anche in team e tenere monitorato i lavori e il loro avanzamento
Planyway: un calendario condiviso da più persone
Todoist: aiuta ad organizzare la giornata per rispettare ogni task
Spesso si pensa che l'idea migliore sia quella di inviare un curriculum a più aziende per avere una percentuale più alta di speranza nell'essere presi e invece il prof. Luca Tamburrino ci ha insegnato che non sempre è vero. Questo significa "non avere un vero obbiettivo" di una ricerca specifica.
Il metodo migliore invece è l'unione di "cose" e "dove" per poi tenere vivo l'obiettivo. In mancanza di un obiettivo possiamo sempre puntare sul "perché" che ci servirà per trovarne uno.
Anche le aziende hanno obiettivi e necessità, ai quali noi dobbiamo rispondere con il nostro Cv che deve essere originale e non la copia di qualsiasi CV, ecco anche perché viene sc consigliato l'utilizzo del classico modello di CV Europass.
Luca Tamburrino ha inoltre fornito diversi suggerimenti per formare il CV:

- il nome del file deve essere: "CV nome cognome - Jobtitle.anno"
- la sua lunghezza: di massimo 2 pag
-il formato del file: deve essere un PDF
-quando inviarlo: principalmente nella fascia oraria dalle 6 alle 8 del mattino.

Oltre a tutte queste informazioni ci è stato insegnato in che modo fare una ricerca di lavoro online in modo strategico, utilizzando Boolean Search (parole chiave), Universal Search Method (processo di creazione di stringhe di ricerca delle BS), X-Ray.
Nell'ultimo siamo passati alla vera svolta: LinkedIn!
Qui ci è stato spiegato come impostare le funzioni nel migliore dei modi e mettere in evidenza le cose principali.
Partendo dall'headline bisognerà solo inserire un jobtitle che spiega fin da subito chi siamo. L'immagine di profilo deve essere coerente alla nostra professione, non deve essere necessariamente con un abbigliamento necessariamente elegante se non necessario.
Il summary va scritto ovviamente in prima persona e ricco di call to action.
La sezione work experience deve essere ampia. Solo grazie a queste informazioni saremo in grado di creare un profilo LinkedIn funzionale.

sabato 23 gennaio 2021

Seminario "Con gli occhi di un altro - Fotografie e storie personali"

Buongiorno a tutti,
oggi vi parlo di un seminario che abbiamo seguito. Il corso che ho seguito io riguardava la fotografia utilizzata per raccontare delle storie personali.
Nella prima parte c'è stata una sessione plenaria su YouTube chiamato "notifica di cambiamento, l'evento sulla comunicazione sociale" dove hanno parlato del tema dell'integrazione sociale.
Lo IUSVE dal 2019 collabora con Emergency, un'associazione umanitaria italiana, con ISMU e la casa editrice Tonuè. Lavorano principalmente sui temi della convivenza, multiculturalità e della migrazione.
L'incontro svoltosi su YouTube è stato argomentato dalla giornalista documentarista Laura Silvia Battaglia che ha raccontato delle sue storie vissute in prima persona.
Ha poi parlato la presidente di Emergency Rossella Miccio, spiegandoci che la sua associazione lavorare le vittime della guerra e della povertà. Ha fatto presente un concetto molto importante cioè che c'è sempre la possibilità di una nuova vita.
Attraverso il libro "I colori di una nuova vita" sono state raccontare le esperienze di tre ragazzi che hanno dovuto superare molte difficoltà per poter migrare, e anche, il lavoro che l'associazione ha dovuto svolgere per permettere tutto ciò.
Poi, siamo entrati nel seminario con il fotografo documentarista Simone Cerio, specializzato nel Visual journalism, Cerio nel corso della sua vita ha vinto numerosi premi.
Ci ha mostrato dei suoi lavori fotografici in collaborazione anche con Emergency.
I temi trattati nei suoi lavori sono simili tra loro ma sanno far emozionare. 
Infine abbiamo parlato con Mamadou Kouassi che ci ha parlato dell'immigrazione e dei vari passaggi che ha dovuto affrontare per arrivare in Italia. Mamadou viene dalla Costa d'Avorio, ha 27 anni ed è arrivato nel nostro paese 12 anni fa. Ci ha raccontato che è dovuto fuggire dal suo paese a causa della guerra e che per arrivare in Italia ha impiegato 3 anni. Per arrivare nel nostro paese ha dovuto passare la Libia, ha attraversato il deserto ed, infine, è riuscito ad arrivare in Italia sui barconi vedendo morire molti suoi compagni di viaggio.
Arrivato in Italia, non avendo il permesso di soggiorno, non aveva diritti; infatti spesso non veniva pagato per i lavori svolti. Si appassiona al tema dell'immigrazione diventando un attivista e partecipando a diverse manifestazioni. Chiede che gli immigrati possano andare a scuola e che possano avere un lavoro che possa permettere loro di vivere. Mamadou ha detto che "per arrivare in Italia ci ho messo 3 anni; un italiano per andare in Costa d'Avorio ci impiega un giorno"; ha detto questo per far capire che tutti devono avere gli stessi diritti e che possano fare liberamente le proprie scelte.


Fonti utilizzate per la creazione del post:
- Sito di Simone Cerio
- Appunti
- Sito di Emergency
- Sito IUSVE
- Sito Tunuè/ I colori di una nuova vita


L'intervento che mi è rimasto più impresso è stato il racconto che Mamadou; ha fatto per raccontare tutte le sventure, le difficoltà, le emozioni che ha dovuto passare e superare per poter avere una nuova vita.
E' stato molto importante e stimolante, per me, poter capire e vedere attraverso il racconto di una persona che ne ha passate tante come ci si possa sempre rialzare e poter trovare sempre una via di uscita a tutte le difficoltà che la vita ci pone davanti.

venerdì 15 gennaio 2021

Il mio logo personale

Ciao a tutti!
Oggi vi parlerò di un interessante progetto, la realizzazione del logo personale!
Per prima cosa, abbiamo iniziato col buttare giù delle idee, pensando a caratteristiche personali, aspetti del nostro carattere, le nostre passioni, tutto ciò che ci rappresenta a pieno.
Successivamente siamo passati alla realizzazione di bozze fatte a mano disegnate su un blocco degli schizzi; infine, attraverso l'utilizzo di software come Illustrator, abbiamo riportato la bozza manuale definitiva e ricrearla in digitale da poter utilizzare in seguito come nostro marchio personale.
La scelta del mio marchio, é stata una scelta molto semplice e intuitiva, proprio perché rappresenta la mia persona.
La scelta del colore rosso è motivata dal fatto che questo colore è quello che mi rappresenta di più, oltre ad essere il colore che preferisco maggiormente.


Ecco a voi il risultato finale:



Il mio sito personale

Ciao a tutti!!

Nel post di oggi vi parlerò della creazione del proprio sito web personale.
Per quanto riguarda la creazione del sito, ci siamo prima occupati a costruirci un layout attraverso Photoshop, creando ciò che si sarebbe visto successivamente nella fase finale definitiva.
Il layout riassume dunque i lavori, progetti, noi stessi, i contatti, tutto ciò che riguarda i tre anni trascorsi a scuola e ciò che abbiamo affrontato e imparato.
Dai progetti fotografici, grafici, video, web, corsi, alternanza...
La struttura del layout, dei colori, l'impostazione stessa: è scelta in base a noi stessi, alla nostra personalità e a ciò che vogliamo rappresentare, tenendo presente che tutto questo ci sarà utile anche per il futuro, per questo dovrà essere accompagnato da professionalità.
Viene suddiviso in sezioni le quali dividono ogni progetto in sezioni, da poter visualizzare in fase definitiva, e renderlo ordinato per poter visualizzare ciò che si vuole in modo chiaro e ordinato.
Successivamente, una volta impostata l'idea definitiva di ciò che verrà visualizzato, si andrà a ricreare il sito attraverso i codici html e css, tramite Dreamweaver, cosi che il nostro sito diventerà qualcosa di concreto e navigabile, dando l'opportunità di sfogliare tra i progetti, conoscere ognuno di noi attraverso la biografia e ciò che ci siamo creati, e poterci contattare tramite i contatti disponibili sul nostro sito.

Questo è il mio layout

lunedì 14 dicembre 2020

La mia azienda di occhiali

Ciao a tutti!!
Oggi affronteremo un progetto riguardante la creazione di un logotipo su un'azienda di occhiali.
Lo scopo era quello di immaginare di possedere un'azienda di occhiali e creare il proprio logo che la rappresentasse a pieno.
Per arrivare a ciò, abbiamo affrontato diverse fasi prima di arrivare a quella definitiva: per prima cosa si è partiti col buttare giù idee su possibili nomi da poter utilizzare, passando successivamente alla ricerca di competitor, per accertarci che i nomi pensati non fossero già esistenti.
In seguito, dopo aver scelto il nome definitivo da attribuire all'azienda e realizzando tavole in cui provare i diversi colori e font da attribuire; e una volta finito, dopo aver ottenuto l'approvazione dalle professoresse, siamo passati alla realizzazione delle stesse tavole cartacee su Illustrator.
Una volta arrivati a questo punto, abbiamo realizzato un'ipotetica storia della nostra azienda.
Successivamente siamo passati alla realizzazione di un coordinato aziendale, in cui, attraverso Illustrator e Indesign, abbiamo ricreato un'opuscolo, un pieghevole, delle carte intestate e diversi gadget in cui poter inserire il nostro brand.

Di seguito, vi lascio la realizzazione del mio logo e alcuni progetti creati rivolti ad esso.







Il caso Facebook vs Apple

Ciao a tutti e bentornati nel mio blog!!! In questo post vi parlerò del conflitto tra Apple e Facebook. Partiamo col capire da cosa è nato q...